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Locali: Rubano

U-15 Maschile Gold – PARTITA AL RALLENTATORE
Rubano 48 – Pallacanestro Spinea 55

1 Quarto: 13 – 13
2 Quarto: 11 – 23 (24 – 36)
3 Quarto: 18 – 10 (42 – 46)
4 Quarto. 6 -9 (48 – 55)

Rubano:
PontaraL. 0; Signorelli P. 0; Pennacchi C. 1; Gavin L 0; Rambaldi J. 0; Mucci F. (K) 10;
Cesarato P. 10; Guarnieri T. 1; Sartore G. 0; Padovan D.F. 4; Pittarello E. 17; Saccon F. 5.
Allenatore: Valentini A.

Pallacanestro Spinea:
Bonassi F. 2; Fiore A. 2; Perrone S. 0; Agaraj D.4; Trevisan S. 0; Basato A. 2;
Tridente A. 11; Pasqualetto M.0; Rampazzo S. 23; Gallo F. (K) 3; Terrida F. 8.
Allenatore: Zancarlin C.
Vice Allenatore: Casson G.

Ed eccoci alla terza di ritorno, si gioca alle 11.00 contro un avversario motivato dalla vittoria della
Domenica precedente contro Piovese.
Arriviamo in Palestra un’ ora prima come d’abitudine(in questo caso alle 10): noi genitori ci
guardiamo e facciamo tutti lo stesso pensiero: speriamo non sia come tutte le partite giocate di
mattina.
Inizia la gara e come da previsione andiamo a rilento.
Sembrava di assistere ad una partita di bradipi, con movimenti lentissimi e cambi di gioco al
rallentatore, continuando a regalare tiri liberi all’ avversario in quanto eravamo sempre in ritardo nel
difendere e nell’intercettare i palloni.
L’allenatore continua a fare cambi per dare una scossa alla partita, ma anche i compagni dalla
panchina sembrano avere la stessa sindrome.
Cambio di strategia, il coach chiama il primo minuto a disposizione: anch’esso non ha l’effetto
voluto, sempre la stessa minestra …. lenti e ancora lenti.
Come al solito rientriamo in campo dopo il riposo lungo e oltre alla “coma” ci si mette anche la
fatidica “maledizione del terzo quarto”: perdiamo il vantaggio conquistato e mettiamo in corsa i
nostri avversari che ci credono e come al solito ci mettono in difficoltà.
Che dire, sembra che la nostra squadra sia camaleontica: si adatta all’ avversario che incontra.
Non abbiamo ancora maturato quella grinta agonistica per essere temuti,perciò ad ogni partita
dobbiamo dare il massimo senza preoccuparci di chi abbiamo davanti.
A fine partita, sembrava più stanco l’allenatore dei ragazzi: il primo finisce senza voce a son di
incitare e spronare, i secondi rintontiti e smarriti.